Gruppo di auto mutuo aiuto

LIBERA-MENTE

un dialogo libero sull’essere donna oggi

L’Associazione SOS Donna ODV invita le donne del territorio dell’Unione della Romagna Faentina, a partecipare al Gruppo di Auto Mutuo Aiuto “LIBERA-MENTE”: Un dialogo libero sull’essere donna oggi

Il gruppo s’incontrerà il Mercoledì sera, dalle 20.30 alle 22.30, a partire da Mercoledì 9 Marzo 2022, ogni quindici giorni, presso la Sede dell’Associazione SOS Donna, in Via Laderchi, 3 a Faenza.

Il gruppo potrà accogliere al massimo 10 partecipanti. La partecipazione è gratuita, previa iscrizione obbligatoria inviando un’ email a: info@sosdonna.com, entro Venerdì 4 Marzo 2022.

Qualora le iscrizioni superassero il numero previsto di partecipanti, l’Associazione si riserverà di creare una lista d’attesa e valutare la possibile attivazione di un secondo gruppo di auto mutuo aiuto. L’iniziativa è realizzata con il contributo della Regione Emilia-Romagna, nell’ambito del progetto “Libertà nella differenza”.

Per partecipare al gruppo è necessario essere in possesso della Certificazione Verde. Gli incontri si svolgeranno nel pieno rispetto della normativa vigente in merito al contenimento del Covid19. 

Per maggiori informazioni: 0546/22060 – info@sosdonna.com

 

PROGETTO REGIONALE

“Libertà nella differenza”

Implementazione della rete antiviolenza,

rispetto per una cultura plurale delle diversità,

contrasto alle discriminazioni di genere, 

promozione delle pari opportunità

Il progetto, promosso dall’Associazione SOS Donna, intende proseguire e implementare le attività già avviate con i progetti precedenti sulla base dei risultati ottenuti, nell’ottica di consolidare l’integrazione dei servizi offerti sulla base delle necessità emerse da sempre nuove problematiche e del contesto epidemico in atto. Il Progetto ha come obiettivi quelli di favorire il rispetto per una cultura plurale delle diversità e della non discriminazioneanche in relazione all’orientamento sessuale e all’identità di genere, promuovere il tema della parità uomo-donna e le pari opportunità, oltre che prevenire e contrastare i fenomeni di violenza di genere e di discriminazione, cui sono o possono essere soggette donne che vivono specifiche condizioni di fragilità, incluse quelle conseguenti all’attuale crisi sanitaria e di donne che si trovano a rischio di emarginazione sociale, discriminazione e violenza per la loro condizione di migranti, richiedenti e titolari di protezione internazionale, neo-arrivate, vittime di pratiche lesive.

Per perseguire gli obiettivi di cui sopra, verranno realizzati dei percorsi formativi all’interno delle Scuole di ogni ordine e grado del territorio per promuovere un dialogo con le nuove generazioni, oltre che interventi in altri spazi di aggregazione, come l’ambito sportivo. Verranno organizzati diversi incontri aperti alla cittadinanza dell’intera Unione della Romagna Faentina, come spettacoli teatrali, presentazioni di libri, mostre fotografiche, rassegne cinematografiche sui temi del femminile, ma anche nello specifico sui temi dell’identità di genere. Molte le iniziative anche per le donne, come l’attivazione di gruppi di auto mutuo aiuto e di rafforzamento della rete dei Servizi che in diversa misura e con diverse competenze operano nei percorsi di uscita dalla violenza.

Particolare attenzione verrà posta rispetto alla diffusione degli eventi su tutto il territorio, comprese le aree montane dei Comuni di Brisighella, Riolo Terme e Casola Valsenio. Vari i partners coinvolti, tra cui l’Unione della Romagna FaentinaTeatro Due MondiTeatro del DragoAssociazione culturale Fatti d’Arte, Associazione sportiva Gioca Lo Sport Senza Frontiere, Associazione Delfi – CTM (Centro Trattamento Uomini Maltrattanti).

PROGETTO

“Protezione come primo passo di uscita dalla violenza”

sostenuto con i fondi dell’Otto per mille della Chiesa Valdese 

L’Associazione SOS Donna ODV-Centro Antiviolenza, dal 2013 gestisce un Servizio di Emergenza H24 sul territorio dell’Unione della Romagna Faentina. Negli ultimi 3 anni abbiamo visto quasi il triplicarsi degli interventi di messa in protezione di donne ed i loro figli/e minori. Nel 2018 sono state collocate in emergenza 4 donne con 8 figli/e minori, nel 2019 10 donne con 13 figli/e minori mentre nel 2020 11 donne con 19 figli/e minori. Solo nei primi 20 giorni del mese di Gennaio 2021, abbiamo accolto in emergenza 3 donne e 2 minori. Inoltre, nel 2019 e significativamente nel 2020, anche a causa della pandemia Covid-19 correlata abbiamo sperimentato un aumento significativo del numero di giorni trascorsi in strutture di emergenza da parte delle donne, per delle criticità legate ad un ritardo nell’attivazione delle misure di tutela legale di risposta ai casi di violenza, nonché ad una gravità maggiore dei traumi fisici e psicologici subiti dalle donne, traumi che rendono per loro il percorso di uscita dalla violenza più faticoso.

La messa in pratica del Servizio H24 avviene attraverso l’attivazione telefonica con numero dedicato dell’operatrice di reperibilità da parte dei soggetti, all’interno di Forze dell’Ordine, Pronto Soccorso e Servizi Sociali, che entrano in contatto con la donna che si trova in condizione di emergenza.  Per ogni caso viene fatta una valutazione specifica, in modo da intervenire in maniera adeguata.  Una volta accertata la volontà della donna al contatto col Centro Antiviolenza, si valuta la sua disponibilità a un primo colloquio, che può avvenire telefonicamente o personalmente. Viene valutata poi la gravità del caso e la sussistenza di una situazione di emergenza tale da richiedere l’allontanamento immediato della stessa (da sola o con bambini/e) al fine di garantirne l’incolumità. In caso di esito positivo della valutazione, si procede con la messa in sicurezza della donna, attraverso il trasferimento in un luogo ad indirizzo segreto. L’ubicazione del luogo deputato all’ospitalità in emergenza è tenuto segreto. L’ospitalità, per il carattere di emergenza che la contraddistingue, si considera come limitata nel tempo.

La presente progettualità intende rafforzare il servizio di emergenza per  donne e minori ed ha come obiettivi specifici: 1) attivazione di un’operatrice dipendente dell’Associazione SOS Donna per affiancare l’operatrice di reperibilità H24 nel follow-up delle donne in emergenza ed eventualmente, nel suo orario di lavoro, nell’inserimento nelle strutture di pronta emergenza; 2) attivazione di un’operatrice dipendente dell’Associazione SOS Donna ODV per l’organizzazione di momenti didattici e ludico-ricreativi per bambini/e accolti/e in emergenza; 3) formazione di tutti gli attori della rete con momenti di sensibilizzazione periodici a cura di una delle operatrici che si occupa dell’emergenza; 4) acquisto di card prepagate presso Grande Distribuzione per garantire alle donne il rifornimento di generi di prima necessità come alimenti specifici, prodotti no food (es, pannolini per bambini), farmaci da banco, materiale scolastico, vestiario; 5) formalizzazione di un accordo con Azienda Privata di Trasporti locale per i trasferimenti necessari al percorso di uscita dalla violenza della donna e minori; 6) stesura grafica e stampa di opuscolo informativo sul servizio da condividere con la rete.

Il Fondo Otto per Mille della Chiesa Valdese ha finanziato il progetto con un contributo pari a 17.529,46 €.

PROGETTO REGIONALE

“RicuciAMO”

promosso dall’Unione della Romagna Faentina

Con un contributo regionale di € 40.000, il progetto “RicuciAMO”, promosso dall’Unione della Romagna Faentina, ha tra i suoi obiettivi quello di far acquisire competenze specifiche in ambito tessile alle donne vittime di violenza che si trovano in percorsi di protezione attivati dalle istituzioni attraverso il centro antiviolenza SOS Donna, per poi favorirne l’inserimento nel mondo del lavoro. Questo permetterà loro di acquisire un’indipendenza economica, elemento fondamentale per la loro autonomia e l’allontanamento da situazioni di sottomissione perpetrate dai maltrattanti. Altro elemento non trascurabile del progetto è l’azione di sostegno alle aziende tessili del territorio che oggigiorno fanno sempre più fatica a trovare in zona manodopera specializzata. A fare da tutor alle donne che verranno avviate nel percorso di RicuciAMO saranno sarte in attività o che sono da poco in pensione. Il progetto prevede la partecipazione di un massimo di 10 donne che seguiranno 500 ore di corso in aula e 100 in aziende tessili del territorio che hanno aderito all’iniziativa.

Per permettere alle corsiste di poter intraprendere il cammino segnato dal progetto, “RicuciAMO” prevede inoltre l’attivazione di un servizio di baby-sitting per accudire i/le loro figli/e minori, conciliando così i ritmi della vita genitoriale con il lavoro. A portare avanti questo servizio saranno altre donne che hanno terminato il loro percorso di autodeterminazione presso il centro antiviolenza.

 PROGETTO REGIONALE 

“Generi e generazioni, insieme contro la violenza”

nel territorio dell’Unione del Rubicone e Mare

Attraverso il progetto regionale, l’Unione Rubicone e Mare promuoverà iniziative culturali e di prevenzione, campagne comunicative e un festival aperto all’intera cittadinanza, in particolare alle nuove generazioni, sui temi della violenza di genere e dell’identità di genere.  Il progetto vede il coinvolgimento, come partners, dell’Associazione SOS Donna per la realizzazione di percorsi formativi nelle scuole secondarie di primo grado di tutto il vasto territorio dell’Unione. Con l’attività svolta nelle Scuole si vuole costruire un percorso integrato di educazione antiviolenza, promuovendo una cultura di solidarietà e sostegno, esplorando le differenze di genere, affermando il valore della relazione e offrendo percorsi di prevenzione e conoscenza delle tematiche di genere. Il progetto ha l’obiettivo di aiutare ragazzi e ragazze a riflettere sulla tematica delle differenze di genere e sull’influenza che esse hanno nella relazione con i coetanei; delle idealizzazioni e delle aspettative legate a tali rappresentazioni, anche influenzate dagli stereotipi e dai pregiudizi interiorizzati dal soggetto. Pertanto, gli incontri vogliono rappresentare uno spunto per aumentare le conoscenze ed apprezzare le “normali” diversità che contraddistinguono le differenze di genere. Inoltre l’obiettivo del progetto è di sensibilizzare ragazzi e ragazze sulla tematica della violenza nei confronti delle donne, mostrando loro la dimensione nazionale e locale del fenomeno, facendoli riflettere sui cambiamenti culturali necessari ad arginare ed eliminare il fenomeno. Il progetto verrà coordinato dall’Ufficio di Piano dell’Unione del Rubicone e Mare e sarà realizzato in collaborazione con Asp del Rubicone – Centro per le Famiglie e Associazione Voce Amaranto.

 PROGETTO REGIONALE 

“Il lavoro oltre la violenza: percorsi di attivazione e di rete tra imprese e comunità”

nel territorio dell’Unione del Rubicone e Mare

Il progetto “Il lavoro oltre la violenza: percorsi di attivazione e di rete tra imprese e comunità”, promosso dall’Unione del Rubicone e Mare, si realizza in continuità con il progetto precedente “sportello orientamento al lavoro Alba”. Obiettivo specifico del progetto è quello di dare ulteriori possibilità alle donne vittime di violenza di uscire dalla loro condizione di fragilità o della momentanea situazione di vulnerabilità, attraverso percorsi integrati di inclusione sociale e lavorativa, aumentando qualitativamente e quantitativamente le opportunità di inserimento socio-lavorativo. In particolare obiettivo è ingaggiare principalmente il mondo dell’imprenditoria locale già peraltro solleticato sui temi della responsabilità sociale d’impresa attraverso un progetto precedente. All’interno del progetto – realizzato in partnership con l’Associazione SOS Donna, Associazione Rompi il Silenzio di Rimini e Associazione Between – oltre all’apertura settimanale dello Sportello di Orientamento al Lavoro, sono previste azioni di sensibilizzazione alle imprese del territorio, incontri informativi rivolti alle donne straniere e una campagna informativa e di sensibilizzazione tradotta in 4 diverse lingue.

UNA CASA RIFUGIO PER RICOMINCIARE: ALLESTIAMO “CASA NICOLETTA”!

L’Associazione SOS Donna ODV, centro antiviolenza di Faenza, opera sul territorio dell’Unione della Romagna Faentina da 27 anni e si occupa di fornire accoglienza, sostegno psicologico e legale a donne che hanno subito o subiscono violenza, indipendentemente dalla loro provenienza, cultura o religione. Dal 2000 è attiva una convenzione con l’Unione della Romagna Faentina per la gestione del Servizio Fe.n.ice (Female Network Service). Dal 2010 il centro antiviolenza gestisce alcune case rifugio a indirizzo segreto e case di semi-autonomia, rivolte alle donne che hanno necessità di allontanarsi da casa, insieme ai e alle proprie figlie, poiché vivono particolari situazioni di rischio.

A gennaio 2021 è stata rinnovata la convenzione con l’Unione della Romagna Faentina, che ha concesso alla nostra Associazione la gestione di tre ulteriori appartamenti da utilizzare come case rifugio a indirizzo segreto, destinate all’ospitalità di donne e minori in fuga dalle violenze. Una di queste è “Casa Nicoletta”, dedicata a Nicoletta Massari, socia e operatrice volontaria di SOS Donna venuta a mancare pochi mesi fa. Si tratta di un appartamento di ampie metrature composto da cucina abitabile, due camere da letto (matrimoniale e singola) e bagno, che potrà ospitare fino a due nuclei monogenitoriali. Per far si che la casa rifugio possa diventare operativa dovremo acquistare tutto il mobilio e gli elettrodomestici necessari per allestire le stanze e rendere l’abitazione calorosa e confortevole per accogliere al meglio le donne e i/le loro figli/e minori, già pesantemente provati dalle violenze subite e dalla necessità di allontanarsi dalla propria abitazione, dai propri affetti e dalla propria quotidianità.

L’Associazione SOS Donna gestisce inoltre, dal 2014, una casa di semi-autonomia data in comodato d’uso gratuito da una privata cittadina: questa particolare struttura è dedicata alle donne che stanno concludendo il loro percorso di uscita dalla violenza ma che non hanno la possibilità di poter affittare o acquistare una casa nel libero mercato. Il centro antiviolenza offre loro l’opportunità di essere ospitate, insieme ai/alle loro figli/e, nella casa di semi-autonomia dove il progetto prevede che si facciano carico del pagamento delle sole utenze, in un’ottica di responsabilizzazione dei consumi, senza dover sostenere il costo di un affitto. L’ospitalità, dedicata a donne lavoratrici, è limitata nel tempo ma permette loro di poter mettere da parte i risparmi per una futura autonomia abitativa.

L’appartamento di semi-autonomia, attivo fino a marzo 2021, ha ora la necessità di alcune piccole ristrutturazioni per essere reso più accogliente per le donne ospiti, per questo avremo la necessità di acquistare del mobilio nuovo per i diversi ambienti e di effettuare alcuni lavori di idraulica nel bagno.

Per questo progetto abbiamo deciso di organizzare una raccolta fondi, chiedendo supporto alle aziende e alle realtà del territorio faentino. L’obiettivo che ci siamo poste è quello di arrivare ad un totale di € 16.000,00 di donazioni che saranno interamente destinate all’allestimento di “Casa Nicoletta” e alla ristrutturazione della casa di semi-autonomia. I fondi raccolti verranno utilizzati nei prossimi mesi, perché abbiamo l’obiettivo ambizioso di rendere operative le case entro la fine del 2021, e saranno debitamente rendicontati ai partner coinvolti.

Qui la scheda con la descrizione dettagliata del progetto: scheda progetto

Grazie alle aziende e alle realtà che hanno deciso di sostenerci fino ad ora:

Puoi contribuire anche tu all’allestimento di Casa Nicoletta! Abbiamo attivato una raccolta fondi online! Puoi trovare tutte le informazioni sulla raccolta fondi, le modalità per donare e le relative ricompense al seguente link: clicca qui

La raccolta fondi destinata all’allestimento di Casa Nicoletta si è conclusa da pochi giorni, ed è stato bellissimo sentire intorno a noi l’entusiasmo e il sostegno di una comunità di persone singole e realtà collettive, che si è schierata in supporto alle donne e ai/alle minori in percorso di uscita dalla violenza, e a sostegno delle attività e dei progetti promossi dal nostro centro antiviolenza.

Di seguito potrete trovare le oltre 150 persone e realtà che hanno sostenuto il progetto “Una casa rifugio per ricominciare: allestiamo Casa Nicoletta”! Una parte di loro ha deciso di rimanere anonima, per questo non troverete i loro nomi, ma il nostro ringraziamento va anche a loro: clicca qui

Qui il comunicato stampa con la presentazione dei risultati della campagna di raccolta fondi: clicca qui

PROGETTO

“Un lavoro per ricominciare II: consolidamento nuove opportunità”

sostenuto con i fondi dell’Otto per mille della Chiesa Valdese 

Con il presente progetto si intende proseguire e implementare le attività già avviate con il progetto “Un lavoro per ricominciare”, destinatario di contributo 8 per mille Chiesa Valdese nel 2019, nell’ottica di consolidare l’integrazione dei servizi offerti, affiancandola alle necessità “sociali” che emergono, mettendo a disposizione un’offerta più consistente e articolata di servizi ed azioni rivolte alle donne e incrementando l’utilizzo degli Sportelli d’ascolto.

Le operatrici dello Sportello si occuperanno di attività di accoglienza, informazione orientativa e professionale, sostegno e consulenza all’analisi di capacità e competenze, accompagnamento al lavoro. Il rafforzamento del Punto di ascolto del Comune di Riolo Terme sarà utile invece per meglio intercettare e accogliere le richieste di aiuto da parte delle donne residenti nella parte collinare del territorio dell’Unione. E’ prevista inoltre l’attivazione di strumenti e servizi atti ad aumentare qualitativamente e quantitativamente le opportunità di inserimento sociale e lavorativo delle donne vittime di violenza, fornendo un sostegno per donne con figli minori vittime di violenza che sono in uscita dal percorso nelle case rifugio, ma che non sono ancora in grado di proseguire in totale autonomia il loro percorso di vita, necessitando a volte di un supporto sia economico che psicologico. Precisamente, tramite il presente progetto verrà offerto, a donne in percorso presso il centro antiviolenza SOS Donna e in uscita dalle case rifugio: il sostegno economico per il conseguimento di n. 1 patente di guida e per l’acquisto di un auto, elemento che potrà agevolarle nella ricerca di un impiego. E’ prevista inoltre l’attivazione di servizi di baby-sitting per i minori ospiti nelle case rifugio, il supporto economico alle donne ospitate nella casa di semi-autonomia, attraverso la fornitura di card prepagate per spese alimentari, abbigliamento, spese farmaceutiche o sanitarie e il supporto economico al pagamento dei costi generali relativi agli alloggi.

PROGETTO REGIONALE

“Donne: Libere e Protagoniste. Storie di impegno politico, sociale ed economico nella Romagna Faentina”

promosso dall’Unione della Romagna Faentina

In occasione del 75esimo anniversario del primo voto alle donne a livello locale e nazionale, l’Unione della Romagna Faentina, con l’adesione dei Comuni aderenti, promuove un percorso organico di iniziative volto ad approfondire la conoscenza e la memoria di questo particolare evento storico attraverso il progetto “Donne: Libere e Protagoniste. Storie di impegno politico, sociale ed economico nella Romagna Faentina”. Il progetto, candidato al bando regionale di sostegno ad iniziative di valorizzazione e divulgazione della Memoria e della Storia del Novecento in attuazione della L.R. n. 3/2016, si rivolge a una molteplicità di pubblici differenti, proponendo diverse attività tra cui: l’organizzazione di una mostra itinerante sul protagonismo politico, sociale ed economico delle donne della Romagna Faentina fra anni Quaranta e Sessanta, la promozione di una ricerca sulla presenza femminile nelle amministrazioni locali del Dopoguerra,  realizzazione di 10 clip video di approfondimento sulle tematiche del percorso, realizzazione di circa 40 laboratori didattici rivolti agli studenti delle scuole primarie, secondarie di primo e di secondo grado del territorio. L’Associazione SOS Donna collaborerà alla realizzazione di iniziative seminariali di approfondimento on line e off line, rivolte a tutta la cittadinanza, sui temi del contributo femminile alla Liberazione, alla nascita della Repubblica e ai movimenti di progresso sociale ed economico dei decenni successivi, attraverso l’invito di esperti di livello nazionale e regionale.

 

PROGETTO REGIONALE

“Parità nella Differenza”

Promuovere il tema della parità uomo-donna e le pari opportunità

prevenire e contrastare i fenomeni di emarginazione sociale,

di discriminazione e violenza sulle donne,

in particolare ai danni delle donne straniere migranti

 Progetto promosso dall’Associazione SOS Donna, con l’obiettivo di proseguire e sviluppare le attività già avviate con progetti precedenti, nell’ottica di consolidare l’integrazione dei servizi offerti, affiancandola alle necessità che emergono su un territorio vasto e non omogeneo, grazie alla collaborazione e condivisione d’intenti di vari partners diversamente attivi sul territorio, quali l’Unione della Romagna Faentina e i 6 comuni che ne fanno parte (Faenza, Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese, Riolo Terme e Solarolo), l’Associazione Fatti d’Arte, l’Associazione Sportiva “Gioca lo Sport Senza Frontiere”, l’Associazione Teatro del Drago, la Cooperativa Libra-Servizio Muoviti (Mai più uomini maltrattanti), Cooperativa Sociale TerangaCEFAL Emilia-Romagna Soc. Cooperativa, MIC Fondazione Museo Internazionale delle CeramicheMeTra-Centro di Studi Interdisciplinari sulla Mediazione e la Traduzione presso il Dipartimento di Interpretazione e Traduzione dell’Università di Bologna, Accademia Perduta/Romagna Teatri Soc. Coop., Associazione Culturale Cine Club Il Raggio VerdeAssociazione Sociale Un Secco NoCinema Europa.

Il progetto propone una serie di attività che mirano nel loro insieme a generare una maggiore consapevolezza e nel tempo promuovere un cambiamento e rinnovamento culturale che diventa azione di contrasto alla violenza alle donne. Le attività previste pertanto vanno dalla realizzazione di percorsi formativi per i ragazzi e le ragazze ed i loro docenti delle Scuole Secondarie di Primo e Secondo Grado dell’URF realizzati dall’Associazione SOS Donna, Teatro del Drago e Coop Libra-Servizio Muoviti, ad attività pensate per addette ed addetti alla presa in carico di donne vittima di violenza, per una miglior efficacia e coordinamento delle attività di accoglienza, prevenzione, sensibilizzazione ed emergenza, a percorsi di rafforzamento per le donne stesse in carico ad Associazione SOS Donna e Servizi Sociali dell’URF fino ad eventi e iniziative culturali che coinvolgono tutta la cittadinanza a cura di vari partners.

PROGETTO REGIONALE

“Un circuito virtuoso per conciliare vita e lavoro”

Unione della Romagna Faentina

Il progetto è promosso dall’Unione della Romagna Faentina e vede l’Associazione SOS Donna come partner nella realizzazione delle attività previste, insieme a numerosi altri attori del privato sociale ed aziende del territorio. L’obiettivo è quello di promuovere un modello sociale, economico e culturale che renda maggiormente conciliabili la sfera lavorativa e quella familiare, in particolare per le donne che vivono una condizione di particolare fragilità sociale, e quelle che hanno subito violenza, sole e/o con minori a carico. Verranno realizzate attività generatrici di reddito ed attività che possano essere concreto strumento di facilitazione nella gestione dei tempi di vita e lavoro per donne in difficoltà, promuovendo un “welfare di comunità“, il “work-live balance” e la condivisione delle responsabilità di cura. Si cercherà di promuovere l’uscita dalla condizione di solitudine che molte donne vivono, creando un luogo dove esse possano avere l’opportunità di instaurare relazioni di fiducia e mutuo aiuto.

Altro obiettivo del progetto è quello di incrementare la fiducia in sé stesse e l’autostima delle donne che vivono situazioni di particolare vulnerabilità e fragilità economica o sociale, attraverso la realizzazione di attività orientate a rafforzare le capacità di utilizzare le proprie risorse interiori per affacciarsi nel mondo del lavoro; percorsi di inclusione sociale, sia formativa che lavorativa, per donne lavoratrici volte ad incrementare l’attenzione rispetto alle loro esigenze.

L’Associazione SOS Donna realizzerà nello specifico un percorso di empowerment preparatorio all’inserimento lavorativo, in favore di donne vittime di violenza e/o donne sole con minori a carico, individuate dal Servizio Minori dell’Unione della Romagna Faentina e/o dal Servizio Fe.n.ice – Centro Antiviolenza di Faenza.  Tale formazione sarà finalizzata alla creazione di un gruppo di donne che potranno poi partecipare ad un corso di formazione specifica di base mirato all’accudimento di bambini (dai 3 agli 11 anni), organizzato dalla Cooperativa Zerocento, con la prospettiva di creare un servizio conciliativo, gestito da alcune tra le donne che avranno seguito con successo tutto il percorso formativo. Sempre nell’ambito della conciliazione vita quotidiana e lavoro, l‘Associazione SOS Donna, come Servizio Fe.n.ice, gestirà un servizio conciliativo reso attraverso la messa a disposizione di una lista di donne adeguatamente formate che possano svolgere l’attività su richiesta, a domicilio o fuori del domicilio. Si prevedono attività di cura e accudimento “familiare” e/o accompagnamento per esempio per disbrigo di pratiche; supporto generale alla vita familiare, rispondendo quindi al bisogno che le donne hanno quando i bambini si ammalano e non possono frequentare la scuola oppure quando i turni di lavoro delle donne prevedono orari di difficile gestione familiare, le cui esigenze non possono essere soddisfatte presso strutture esterne. Infine, psicologhe esperte che collaborano con l’Associazione SOS Donna realizzeranno un percorso formativo specifico sulla violenza di genere, rivolto alle Cooperative Sociali facenti parte del Tavolo dei soggetti Cooperatori in ambito sociale ed alle aziende partner del progetto.

PROGETTO

“Libere di essere.

Informazione e comunicazione contro la violenza di genere”

in collaborazione con D.i.Re Donne in Rete contro la violenza

L’Associazione SOS Donna, grazie all’esperienza maturata in quasi 18 anni di progetti di formazione e prevenzione all’interno delle Scuole di ogni ordine e grado del territorio, è stata scelta come unico Centro Antiviolenza nella Regione Emilia-Romagna per aderire al progetto nazionale Libere di essere – informazione e comunicazione contro la violenza di genere, finanziato dall’Associazione D.i.Re e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità a valere sull’Avviso Pubblico per il finanziamento di progetti volti alla prevenzione e contrasto alla violenza alle donne anche in attuazione della Convenzione di Istanbul.

Nello specifico, l’Associazione SOS Donna, insieme ad altri Centri Antiviolenza aderenti alla rete D.i.Re su tutto il territorio nazionale, ha collaborato nella realizzazione di quella parte di Progetto che riguarda la formazione nelle scuole. In particolare, si sono perseguiti i seguenti obiettivi:

– creare una comunità educante impegnata nel contrasto alla violenza contro le donne e le giovani donne per attuare un vero e profondo cambiamento culturale al fine di eradicare la violenza basata sul genere;

– mettere a punto strumenti di prevenzione e contrasto da utilizzare negli interventi rivolti ai e alle più piccoli/e (fascia età materna e primaria) e alle loro famiglie;

– sviluppare consapevolezza sociale della non neutralità della cultura e della presenza di stereotipi;

– aumentare la conoscenza per il personale scolastico su metodi e strumenti per rendere i percorsi educativi fondati sulla comprensione e la valorizzazione della differenza fra i sessi;

Le misure di prevenzione primaria hanno un ruolo essenziale nella lotta contro la violenza di genere, abbiamo scelto di agire in primo luogo nelle scuole e nei centri di istruzione/educazione in quanto componente fondamentale della vita dei bambini e delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze e uno dei principali contesti in cui si svolge la socializzazione di genere ed in cui si creano, si mantengono e si trasmettono comportamenti ed atteggiamenti stereotipati. Il progetto mira a sperimentare alcune azioni volte ad aumentare la consapevolezza da parte degli operatori e dalle operatrici che quotidianamente sono in contatto con bambini e bambine della fascia di età 4- 7 anni.

L’Associazione SOS Donna ha collaborato per quest’esperienza pilota ed innovativa con l’Istituto Faenza “San Rocco” ed in particolare con una classe II della Primaria “Martiri di Cefalonia” ed una classe del terzo anno della Scuola dell’Infanzia “Stella Polare”. Innanzitutto, le esperte dell’Associazione hanno tenuto un seminario di formazione sulla violenza di genere, aperto a tutti ed a tutte le docenti della Scuola, oltre che al personale ATA. A seguire, sono stati realizzati 5 laboratori formativi con le insegnanti della Scuola Primaria e dell’Infanzia (fascia d’età 4-7 anni), durante i quali si sono approfonditi i temi della prevenzione e si sono analizzati e discussi i materiali di formazione, consistenti principalmente in alcuni brevi video-stimoli sul tema del potere, approntando piani educativi ad hoc per ogni classe. Il tema del potere è stato infatti scelto per veicolare i messaggi relativi alla violenza di genere. E’ quindi seguita una fase di sperimentazione in classe con bambini/e insieme alle docenti ed alle esperte del Centro Antiviolenza. Infine, docenti e psicologhe dell’Ass SOS Donna hanno collaborato nella fase di restituzione del Progetto e si sono proposte per la partecipazione al Festival di chiusura di Libere di Essere, che si terrà a Roma entro la fine del 2020.

“Per tutti questi poteri ci vuole un grande coraggio, ma poi sei libera”- Bambina, classe II Scuola Primaria 

Il programma del Festival “Libere di essere”: qui – Rassegna stampa: “L’istituto San Rocco in campo contro la violenza di genere”

PROGETTO REGIONALE

“Donne e lavoro: InFormAzione contro la violenza”

Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna

Questo Progetto è stato presentato dal Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna e vede la partecipazione attiva come partners di 9 Centri Antiviolenza della rete regionale, tra cui  l’Associazione SOS Donna.
Un primo obiettivo del Progetto è quello di promuovere in ogni singolo territorio un confronto sulle tematiche dell’inserimento lavorativo di donne vittime di violenza di genere ed implementare sinergie con le/i referenti di aziende, cooperative del territorio in grado di predisporre canali privilegiati di inserimento lavorativo e diventare sedi di esperienze formative significative, mirate al rafforzamento di abilità e competenze. Tale percorso formativo si realizzerà tramite la ricerca attiva di uno o più partners aziendali o del mondo delle cooperative sociali nei diversi territori, che abbiano la disponibilità ad avvicinarsi ai temi della differenza e violenza di genere. E’ prevista l’individuazione all’interno dell’azienda di una/o o più referenti delle risorse umane che diventino interlocutrice/ore privilegiata/o per le tematiche di genere, da coinvolgere direttamente nel percorso formativo. La formazione è reciproca e risponde al bisogno di favorire la conoscenza mutua fra realtà differenti e che probabilmente hanno un’ottica diversa rispetto al tema donne-lavoro.
Inoltre, da più di dieci anni le operatrici dei Centri Antiviolenza del Coordinamento sono responsabili della gestione di Sportelli di Orientamento e Accompagnamento al Lavoro su tutto il territorio regionale. A partire da questa esperienza, intento della progettualità in questione è arricchire e potenziare il percorso di alcune delle donne presso gli Sportelli Lavoro, ampliandone maggiormente l’offerta. Si realizzeranno, nello specifico, laboratori di empowerment rivolti alle donne, incontri con le/gli esperte/i dell’Aziende coinvolte nel Progetto e precedentemente formatesi/formatisi con i Centri Antiviolenza e con esperte dei Centri per l’Impiego.
Infine il progetto prevede la realizzazione di un Seminario conclusivo con la partecipazione delle operatrici dei Centri Antiviolenza e delle/i rappresentanti del mondo aziendale coinvolte/i tenuto da esperte esterne sulle tematiche della violenza di genere e mondo del lavoro, welfare aziendale e normative nazionali e regionali sul tema donne-lavoro e la realizzazione di un toolkit contenente “pillole” riassuntive dei percorsi formativi realizzati, con particolare attenzione ai temi della differenza (principi di pari opportunità fra donna e uomo) e violenza di genere (con enfasi sulla violenza economica), strumenti pratici per avvicinarsi al mondo occupazionale con efficacia e normative nazionali e regionali nell’ambito donne-lavoro.
L’Ass SOS Donna sostiene inoltre il Progetto regionale “Ricomincio da tre: partenza, percorso e arrivo per la costruzione di nuove opportunità” realizzato dal Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna, con la partecipazione attiva delle sue operatrici alle esperienze laboratoriali ed alle occasioni formative in esso previste, focalizzate sui temi della prostituzione e dell’accoglienza a donne migranti vittime di violenza. 

PROGETTO DPO

“One more life! Uscire dalla violenza si può.”

Riconoscere la “violenza economica” è il primo passo per combatterla

convegni informativi,

sensibilizzazione sulla violenza economica,

riconoscimento del fenomeno.

Beneficia di un contributo ministeriale di 25mila euro il progetto presentato da Sos Donna, in partnership con l’Unione della Romagna Faentina, al Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ambito dell’avviso per il finanziamento di progetti volti alla prevenzione e al contrasto alla violenza alle donne anche in attuazione della Convenzione di Istnbul.

Nello specifico, il progetto, che ha avuto inizio il 5 novembre 2018 con tempi di realizzazione di 18 mesi, si prefigge una serie di azioni volte a indagare il fenomeno della violenza economica, un fenomeno difficilmente riconoscibile, spesso anche per le stesse persone che la subiscono. Rispetto ad altre tipologie di violenza essa si manifesta in forme più subdole, radicate in dinamiche di controllo che spesso sono tipiche di una struttura familiare di stampo patriarcale. Il progetto prevede la realizzazione di un’indagine tramite questionari sulle forme di violenza economica che verranno somministrati a un campione di donne accolte da Sos Donna e da quattro aziende del territorio faentino. Progettazione percorsi di sostegno e servizi di supporto attraverso la costituzione di gruppi per donne che si sono rivolte al Centro Antiviolenza-Servizio Fenice, con problematiche relative anche a violenza economica; durante il percorso di empowerment, verranno inoltre introdotte professioniste esperte nella gestione patrimoniale (bancarie, commercialiste, sindacaliste, ecc.) che possano informare/formare e supportare le donne nell’autonoma gestione finanziaria. E’ prevista inoltre la progettazione e realizzazione di campagna di comunicazione sociale per sensibilizzare e contrastare la violenza economica (riconoscimentocome affrontare la violenza economica e prevenzione, anche formativa, rispetto alla sua trasmissione intergenerazionale). I risultati finali dell’indagine verranno pubblicati in un opuscolo contenente approfondimenti su violenza economica, approfondimenti legali e finanziari e sui Servizi di supporto dell’Unione, strategie e consigli pratici per il riconoscimento e la difesa dalla violenza economica.

Qui il progetto di sensibilizzazione che ha coinvolto alcune classi dell’Istituto Tecnico Oriani.

Qui di seguito la locandina e il depliant informativo facenti parte della campagna di comunicazione sociale sulla violenza economica.

Qui i risultati dell’indagine sulla percezione della violenza economica realizzata tramite la somministrazione di questionari a 199 lavoratrici dipendenti di sei aziende faentine e a 151 donne accolte dal Centro antiviolenza SOS Donna nel corso del 2019: risultati.

Qui l’opuscolo finale realizzato grazie ai contributi delle relatrici che sono intervenute durante il ciclo di incontri “Io sono (econo)mia! Un’educazione finanziaria rivolta alle donne” realizzato a Faenza dal 21 gennaio al 18 febbraio 2020. Troverete  consigli utili per prevenire e contrastare la violenza economica, approfondimenti, informazioni sulle attività realizzate tramite il progetto “One more life!” e i risultati dell’indagine sulla percezione della violenza economica realizzata nel territorio dell’Unione della Romagna Faentina: “IO SONO (econo)MIA! Come prevenire la violenza economica: l’importanza di un’educazione finanziaria per le donne”.

PROGETTO REGIONALE

“Insieme contro la violenza – III edizione”

Unione del Rubicone e Mare

Attraverso il progetto regionale “Insieme contro la violenza”, arrivato alla sua terza edizione, l’Unione Rubicone e Mare promuove incontri, spettacoli, dibattiti, letture, camminate per sensibilizzare l’intera cittadinanza sul tema della violenza di genere, tramite eventi pubblici che si terranno presso i Comuni dell’Unione nel corso del 2020. La progettualità inoltre ha un focus specifico sulla formazione delle nuove generazioni rispetto ai temi della parità di genere e della prevenzione dell’insorgere di nuove forme di violenza.  Il progetto vede il coinvolgimento come partners dell’Associazione SOS Donna per la realizzazione di percorsi formativi nelle scuole secondarie di primo grado di tutto il vasto territorio dell’Unione. Con l’attività svolta nelle Scuole si vuole costruire un percorso integrato di educazione antiviolenza, promuovendo una cultura di solidarietà e sostegno, esplorando le differenze di genere, affermando il valore della relazione e offrendo percorsi di prevenzione e conoscenza delle tematiche di genere. Il progetto ha l’obiettivo di aiutare ragazzi e ragazze a riflettere sulla tematica delle differenze di genere e sull’influenza che esse hanno nella relazione con i coetanei;  delle idealizzazioni e delle aspettative legate a tali rappresentazioni, anche influenzate dagli stereotipi e dai pregiudizi interiorizzati dal soggetto. Pertanto, gli incontri vogliono rappresentare uno spunto per aumentare le conoscenze ed apprezzare le “normali” diversità che contraddistinguono le differenze di genere. Inoltre l’obiettivo del progetto è di sensibilizzare ragazzi e ragazze sulla tematica della violenza nei confronti delle donne, mostrando loro la dimensione nazionale e locale del fenomeno, facendoli riflettere sui cambiamenti culturali necessari ad arginare ed eliminare il fenomeno.

PROGETTO

“Un lavoro per ricominciare”

sostenuto con i fondi dell’Otto per mille della Chiesa Valdese 

Il progetto prevede lo sviluppo e l’implementazione delle attività dello Sportello di Accompagnamento ed Orientamento al Lavoro rivolto a donne vittime di violenza, già attivo dal 2006 presso l’Associazione SOS Donna di Faenza e che vede di anno in anno crescere il numero delle donne che vi si rivolgono, per uscire da quella condizione di subordinazione, isolamento e perdita di autostima, generate dalla violenza economica da loro subita. Tramite questo progetto le attività inizialmente svolte sul territorio di Faenza (contatti diretti con il Centro per l’Impiego, con i sindacati, invio ai servizi del territorio, aiuto nella stesura del curriculum vitae, contatti con le imprese e colloqui personalizzati), verranno ampliate anche allo Sportello di Ascolto di Riolo Terme per offrire maggiori opportunità alle donne dell’intero territorio dell’Unione della Romagna Faentina.
Lo sportello lavoro è un luogo prezioso dove le operatrici possono accompagnare le donne nel ripercorrere la propria storia e dare valore alle proprie competenze. Le azioni previste all’interno del progetto riguardano attività di coordinamento e monitoraggio attraverso un lavoro di rete con il territorio per fornire alle donne maggiori possibilità d’inserimento nel mondo lavorativo; la realizzazione di una campagna di sensibilizzazione sul territorio per informare sull’esistenza ed i servizi connessi allo Sportello di Accompagnamento ed Orientamento al lavoro; attivazione di percorsi di orientamento, consulenza e sostegno nella ricerca del lavoro rivolto a donne che si rivolgono al centro antiviolenza; infine progetti per il conseguimento della patente di guida a favore di n.2 donne che stanno effettuando un percorso di uscita dalla violenza e sono in carico allo Sportello Lavoro.

Al link la brochure del progetto “Un lavoro per ricominciare”: brochure

Di seguito il comunicato stampa di diffusione dei risultati del progetto: Comunicato stampa

PROGETTO REGIONALE

“Nell’Unione per le differenze”

Promozione delle Pari Opportunità,

contrasto alle discriminazioni e alla violenza di genere,

progetti di prevenzione nelle scuole,

gruppi di self help per donne.

Beneficia di un contributo di € 32.000 il progetto regionale “Nell’Unione per le differenze”, promosso dall’Associazione SOS Donna, vede la partecipazione di URF – Unione della Romagna Faentina, Teatro Due Mondi, Teatro del Drago, Cooperativa Libra e il servizio di intervento Muoviti per la realizzazione di molteplici attività sul territorio. Il progetto propone una serie di attività che mirano nel loro insieme a generare una maggiore consapevolezza e nel tempo promuovere un cambiamento e rinnovamento culturale che diventa azione di contrasto alla violenza alle donne. Le attività investono un ampio spettro di campi con i rispettivi linguaggi: da quello culturale (seminari, incontri informativi), teatrale (spettacoli e azioni teatrali), scolastico (percorsi educativi), interattivo (laboratori partecipati), comunicativo (videoclip, materiali di promozione, internet, opere murali). La varietà di iniziative è pensata per raggiungere con strumenti diversi un pubblico diversificato della comunità del territorio dell’Unione della Romagna Faentina e generare consapevolezza sul tema della violenza alle donne, della discriminazione e della responsabilità maschile e promuovere una cultura del rispetto e della parità di genere.

Parallelamente sono state pensate anche azioni volte a migliorare le capacita di presa in carico, da parte di operatori pubblici e privati, delle donne che si trovano a rischio di emarginazione sociale, discriminazione e violenza, e in particolare le donne migranti anche di seconda generazione: gli strumenti sono percorsi di empowerment e i soggetti coinvolti quelli che hanno intrapreso un percorso di accoglienza con le operatrici e volontarie del centro antiviolenza e di sostegno da parte dei servizi sociali del territori: esse hanno spesso acquisito risorse uniche e rafforzato la loro resilienza, così da poter rappresentare un punto di riferimento per altre donne migranti che per la prima volta entrano in contatto con gli enti e servizi sopra menzionati, in un’ottica innovativa per cui i benefici della migrazione e dell’integrazione devono essere resi più visibili alla collettività nel suo insieme.

PROGETTO REGIONALE

“La forza della fragilità”

Prevenire i fenomeni di marginalità e esclusione sociale,

donne in situazione di fragilità,

percorsi di empowerment.

Il progetto “La forza della fragilità” ha come area di intervento il contrasto a condizioni di fragilità e di svantaggio della persona al fine di intervenire sui fenomeni di marginalità e di esclusione sociale, con particolare riferimento alle persone senza dimora, a quelle in condizioni di povertà assoluta o relativa e ai migranti; si vuole, inoltre, fare promotore di percorsi che possano essere strumento di reinserimento sociale e lavorativo per persone “in condizione di fragilità” attraverso lo sviluppo di occasioni di impegno in attività di volontariato e di educazione/orientamento al lavoro. Il progetto va ad incidere sul benessere della comunità attraverso un approccio innovativo e condiviso.

Le associazioni coinvolte sono la Consulta Faentina Delle Associazioni Di Volontariato Dell’unione Della Romagna Faentina (capofila del progetto), il Circolo Legambiente Lamone Faenza, il Centro Di Solidarietà’ Di Faenza, Associazione SOS Donna, Farsi Prossimo, la Confraternita Di Misericordia Di Castel Bolognese, Teatro Due Mondi, l’Associazione Culturale Amici “Dell’Europa” e Irsef Istituto Di Ricerca E Studi Sull’educazione E La Famiglia. Nell’ambito della terza azione “Formazione, laboratori, condomini collaborativi” si inserisce lo spettacolo del Teatro Due Mondi “Vedrai, vedrai” di Gigi Bertoni con Tanja Horstmann, Angela Pezzi, Maria Regosa, regia di Alberto Grilli e la direzione musicale di Antonella Talamonti. Lo spettacolo è andato in scena Giovedì 14 marzo 2019 alle ore 10 presso la Casa del Teatro in Via G.Oberdan 7/A, Faenza; ed è stato seguito da un laboratorio di empowerment al femminile organizzato dall’ Associazione SOS Donna.

Questa giornata si inserisce in una proposta formativa più ampia, rivolta specificamente a donne in situazione di fragilità. Essa contempla l’organizzazione di incontri in cui sono affrontati diversi temi come l’autovalutazione, la presentazione personale, il lavoro al femminile. Alle partecipanti, durante le diverse giornate, si propongono svariate tecniche per favorire il dialogo e lo scambio e su un piano concreto promuovere un lavoro introspettivo attraverso l’utilizzo di tecniche grafico pittoriche, tecnica del collage e la discussione guidata a seguito della visione di film.

PROGETTO REGIONALE

“Adolescenti tra affettività e possesso: educare al rispetto”

Laboratori formativi per ragazzi e ragazze,

violenza di genere nelle relazioni adolescenziali,

educazione tra pari,

campagna di sensibilizzazione.

Nell’ambito del progetto regionale “Adolescenti tra affettività e possesso: educare al rispetto” sono stati realizzati dei laboratori formativi con gli adolescenti ed è stato promossa in collaborazione con l’Istituto Oriani di Faenza una campagna di sensibilizzazione rivolta a ragazze e ragazzi adolescenti per contrastare l’insorgere di nuove forme di violenza di genere, attraverso la creazione di volantini e locandine contenenti dei pensieri/slogan che i ragazzi stessi hanno realizzato durante i laboratori e tra cui sono stati scelti i tre più efficaci per riconoscere forme di violenza e controllo nelle prime relazioni adolescenziali. 

Il 15 maggio 2019, all’Istituto Tecnico “Oriani”, si è tenuto un evento conclusivo con la presentazione degli elaborati ritenuti vincenti ed una premiazione simbolica dei ragazzi e ragazze che li hanno realizzati. I giovani vincitori sono stati premiati con un biglietto di ingresso al cinema.

PROGETTO  “Donne al centro contro la violenza”

Progetto del Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna,

rete regionale di centri antiviolenza di cui fa parte anche SOS Donna

Il Coordinamento dei centri antiviolenza dell’Emilia-Romagna ha realizzato, tramite un bando finanziato dalla Regione Emilia-Romagna, il progetto “Donne al centro contro la violenza”, in collaborazione con l’agenzia Comunicattive Comunicazione di un certo genere e con la partnership di TPER.

Durante il progetto le donne che frequentano i centri antiviolenza del Coordinamento sono state coinvolte attivamente tramite 7 focus group realizzati in 7 centri tra maggio e giugno 2018. Durante i focus group, condotti da operatrici dei centri, le donne hanno riflettuto sulle migliori soluzioni comunicative, sia a livello di messaggio verbale sia a livello di messaggio visuale, a partire da bozze iniziali predisposte dall’agenzia Comunicattive. Il processo tramite cui si è arrivate a definire il progetto comunicativo è diventato un’occasione, per le donne coinvolte, di riflettere simbolicamente sul proprio vissuto, un processo liberatorio in cui lavorare sulla rappresentazione ha fornito elementi di interpretazione e consapevolezza. Il messaggio che arriva dall’immagine della campagna è in primo luogo un messaggio di solidarietà e sorellanza, ma anche di forza, riconoscimento reciproco, motivazione per acquisire la forza necessaria a iniziare un percorso di uscita dalla violenza, oltre che di rispetto e tutela della privacy delle donne, tutti elementi che riflettono i presupposti della metodologia adottata dai centri del Coordinamento.

La campagna è stata divulgata attraverso canali di diffusione variegati: locandine su bus e treni T-Per, manifesti, campagne ADV su Facebook e 130.000 segnalibri diffusi in biblioteche universitarie e comunali. Questi ultimi, per rendere la campagna accessibile anche alle donne migranti domiciliate nel territorio regionale, sono stati realizzati anche in differenti versioni con traduzione in inglese, francese, spagnolo, rumeno, albanese, russo, arabo e urdu. La campagna è stata diffusa in modo capillare in tutto il territorio regionale dell’Emilia-Romagna, coinvolgendo, oltre ai centri urbani di appartenenza dei centri antiviolenza componenti il Coordinamento, 6 comuni dell’aerea del Basso Ferrarese (Comacchio, Codigoro, Mesola, Goro, Lagosanto e Berra), 6 comuni montani (Borgo Tossignano, Castel del Rio, Monte San Pietro, Pavullo nel Frignano, Riolo Terme e Castel Novo Ne’ Monti) e alcuni comuni montani in provincia di Parma, per raggiungere le donne anche in contesti più periferici e isolati.

PROGETTO  “Unioni per le differenze”

Pari Opportunità,

rete di servizi,

fornire informazioni e sostegno,

sostegno ed aiuto alle donne

Il contributo assegnato dalla Regione Emilia-Romagna a SOS Donna è di 36.000 euro, per un progetto realizzato in partnership con Unione della Romagna Faentina, Unione della Bassa Romagna, Associazione Demetra Donne in Aiuto di Lugo, ASP Romagna Faentina, Cooperativa Sociale Ricercazione ARL di Ravenna e Associazione Teatro Due Mondi.

In continuità con il progetto 2016 “L’Unione fa la differenza”,  nel 2018 il nuovo Progetto “Unioni per le differenze” si propone di coinvolgere i soggetti attivi sulle tematiche delle differenze e violenza di genere, sul ruolo di uomini e donne nella società, sul rafforzamento della persona attraverso l’acquisizione di strumenti atti a contrastare le discriminazioni ed elevare il proprio grado di consapevolezza, creando momenti di interazione e compartecipazione, anche con l’obiettivo di sperimentare un modello in Rete, condiviso, che sappia proporsi come riferimento territoriale per le donne e le loro famiglie, sulle problematiche dell’integrazione sociale, culturale, educativa, delle relazioni familiari e del lavoro, anche attraverso interventi personalizzati, di gruppo e/o comunitari. Il Progetto ha permesso di realizzare nei due territori diversi interventi formativi in ambito scolastico sui temi dell’educazione alle differenze di genere, in collaborazione con il Teatro Due Mondi, sono stati realizzati laboratori sperimentali partendo dalla visione dello spettacolo teatrale “Quelle ragazze ribelli”; inoltre si sono svolti eventi culturali sul femminile e interventi specifici sulle tematiche dell’integrazione sociale delle donne migranti, con percorsi di sostegno alla genitorialità e alle relazioni sociali e familiari svolti in collaborazione con il CPIA (scuola italiano) e gli operatori del Centro per le famiglie che collaborano in rete con i servizi socio sanitari del territorio, laboratori di socializzazione, interventi di mediazione sociale, laboratori teatrali, percorsi rivolti alle operatrici dei Servizi Sociali e dei Centri Antiviolenza dei due territori sull’accoglienza e presa in carico di donne migranti vittime di violenza.

PROGETTO  “MAI PIù DONNE CON LE SPALLE AL MURO”

Un murales contro la violenza alle donne

Per festeggiare i 25 anni dall’inizio delle attività dell’Associazione SOS Donna

L’8 marzo 2019 l’Associazione SOS DONNA di Faenza, centro contro la violenza alle donne, ha compiuto 25 anni. Per celebrare questo importante traguardo è stata scelta la significativa realizzazione di un’opera d’arte che fosse anche un regalo alla città: un murales a tema femminile firmato dall’artista francese Coquelicot Mafille, parte del progetto “Mai più donne con le spalle al muro”.

L’opera è stata inaugurata sabato 9 marzo 2019 con un percorso itinerante che da piazzetta Carlo Zauli ha portato i presenti fino all’opera, in Via Montalto, nel Distretto A, quartiere già connotato da altre iniziative analoghe. L’immagine doveva essere quella di donna forte, libera e autodeterminata: si è partiti da questa idea per una “chiamata” per selezionare una street artist sensibile a queste tematiche; l’invito a partecipare è stato rivolto solamente ad artiste donna e alla scadenza per la presentazione dei bozzetti sono state 43 le proposte arrivate a Faenza dall’Italia e dall’estero. ll progetto, patrocinato dall’Unione della Romagna Faentina, è stato curato da SOS Donna e Distretto A – Faenza Art District e realizzato grazie al sostegno di: Ascom, la BCC Credito Cooperativo, Bucci Industries S.p.A., Gemos Soc. Coop., Il Pennello, Parafarmacia Salute e Natura, Prink S.p.A., Rustichelli Color, Tema Sinergie S.p.A., Top Rent S.r.l. e Regione Emilia-Romagna.

 

PROGETTO DPO

“Un Luogo per Ricominciare”

Potenziamento di sostegno alla genitorialità,

alfabetizzazione informatica e linguistica,

babysitting e sostegno didattico per i minori,

servizio di emergenza su 24 ore

Beneficia di un contributo ministeriale di 250mila euro il progetto presentato da Sos Donna, in partnership con l’Unione della Romagna Faentina, al Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ambito della prima fase di attuazione della strategia nazionale di prevenzione e contrasto alla violenza di genere ed allo stalking.

Lo specifico progetto ha avuto inizio il 6 marzo 2017 da realizzare nei successivi 24 mesi, si prefigge di incrementare le tipologie di servizi offerti, il potenziamento delle forme di assistenza e di sostegno alle donne vittime di violenza, l’individuazione di adeguati interventi per il recupero dei soggetti responsabili di atti di violenza, il sostegno scolastico ed educativo per i minori ed il potenziamento delle case rifugio. Il continuo rafforzamento della protezione e salvaguardia delle vittime e dei loro figli minori vuole essere promossa attraverso interventi come l’incremento della sicurezza dei locali con il potenziamento dei centri di semi-autonomia, l’attivazione di un servizio di sorveglianza nelle case rifugio, l’attivazione di corsi di autodifesa personale, con  formazione sulle norme comportamentali per la propria sicurezza (piano di sicurezza) e per la propria incolumità fisica (finalizzate alla prevenzione degli incidenti domestici) e l’attivazione di un archivio dati informatizzato e criptato.

Progetto Regionale

“RICOMINCIO DA ME”

Autonomia abitativa, 

percorsi di uscita dalla violenza, 

sostegno verso una vita autonoma.

Beneficia di un contributo regionale di 38.700 euro il progetto presentato dall’Unione della Romagna Faentina, in partnership con l’Associaizone Sos Donna, all’Assessorato alle Pari Opportunità, Servizio Politiche Sociali e Socio Educative della Regione Emilia-Romagna, nell’ambito dell’avviso pubblico per la presentazione di progetti volti all’autonomia abitativa per le donne vittime di violenza.

Nella riprogettazione della propria vita, spesso lontana dalle reti amicali e parentali, occorre tener presente che le donne che vivono una relazione violenta devono ripartire da un punto zero, e che spesso la mancanza di autonomia finanziaria e abitativa sono deterrenti nel percorso di uscita da una situazione di violenza. Per questa ragione, nel nuovo progetto di vita che le operatrici del centro antiviolenza concordano con la donna, occorre rimettere a punto obiettivi a breve, medio e lungo termine, ricalibrando le tappe che man mano vengono raggiunte e ottimizzando le risorse, interne ed esterne che le donne possiedono. Obiettivo del progetto “Ricomincio da me”, iniziato a ottobre 2017 e che avrà termine alla fine del 2018, è quello di favorire il processo di autonomia abitativa delle donne che subiscono violenza e dei loro bambini e attivare le condizioni per favorire la loro inclusione sociale al termine del percorso di uscita dalla violenza, sostenendole nelle aree di maggiore criticità (sostegno a un percorso di inserimento o reinserimento lavorativo, accompagnamento nel reperire un alloggio sia sul libero mercato che attraverso le opportunità fornite dai servizi pubblici, erogazione di un contributo economico per sostenere l’avvio di una vita autonoma nel nuovo appartamento: arredi, utenze, affitto, ecc.).

Progetto Regionale

“RICOMINCIO DA QUI”

Ospitalità e protezione alle donne vittime di violenza;

sostegno alle donne nelle loro scelte;

sostegno per i piccoli ospiti; 

percorso verso l’autonomia.

Beneficia di un contributo regionale di 37.500 euro il progetto presentato dall’Unione della Romagna Faentina, in partnership con l’Associaizone Sos Donna, all’Assessorato alle Pari Opportunità, Servizio Politiche Sociali e Socio Educative della Regione Emilia-Romagna, nell’ambito dell’avviso pubblico per la presentazione di progetti finalizzati all’istituzione di nuovi centri antiviolenza e nuove case rifugio.

Considerato che le Case Rifugio gestite dal Centro Antiviolenza Sos Donna offrono un’ospitalità garantita fino ad un massimo di un anno e che le richieste sono in aumento, è emersa l’opportunità di ampliare l’offerta dei servizi esistenti sul territorio, con l’apertura di una nuova CASA RIFUGIO che avrà gli stessi obiettivi delle altre case di accoglienza ad indirizzo segreto gestite dalla nostra Associazione: fornire ospitalità e protezione alle donne vittime di violenza, sostenere le donne nelle loro scelte attivando insieme a loro i canali necessari per realizzare il loro progetto di uscita dalla violenza, offrire alle donne che vivono situazioni di violenza percorsi di sostegno alla genitorialità, implementare la rete con gli altri servizi e istituzioni preposti alla tutela dei minori, offrendo ai bambini ospiti nella casa rifugio, osservazione, sostegno psicologico e didattico educativo. Il progetto “Ricomincio da qui” ha avuto inizio il 1° settembre 2017 e terminerà alla fine del 2018, mira all’apertura di una nuova Casa Rifugio che a partire da marzo 2018 sarà messa in rete con le altre strutture gestite dall’Associazione SOS Donna per ottimizzare risorse e procedure già sperimentate: alle donne che subiscono violenza è fondamentale comunicare l’esistenza di un sistema integrato di professionalità, di strumenti e di servizi di cui potersi fidare. La nuova Casa Rifugio, ad indirizzo segreto, è dotata di 6 posti letto per un totale di circa 2 nuclei familiari. La struttura offre ospitalità a donne sole o con minori che si trovano in situazione di pericolo per l’incolumità psichica e/o fisica propria o dei minori; pertanto tutte le informazioni relative all’indirizzo e recapito sono segrete. Il servizio prevede il supporto di un adeguato sostegno professionale di tipo psico-sociale, orientato a definire un progetto che mira alla promozione di un nuovo percorso di vita, di autonomia e di inclusione sociale.

Qui un pò di informazioni.

 

PROGETTO  “L’unione fa la differenza”

Pari Opportunità,

rete di servizi,

fornire informazioni e sostegno,

sostegno ed aiuto alle donne

Il contributo richiesto da Sos Donna alla regione è di 66.960,00 euro, in partnership con Unione della Romagna Faentina, Unione della Bassa Romagna, Associazione Demetra Donne in Aiuto di Lugo, Cooperativa Sociale Ricercazione ARL di Ravenna e la Cooperativa Sociale Libra di Ravenna.

Lo specifico progetto prevede due azioni determinanti, una orientata al contrasto della violenza e l’altra all’educazione ed alla promozione di una cultura attenta alle differenze. Inoltre prevede anche delle azioni trasversali come il coordinamento, il monitoraggio e la valutazione del progetto stesso, tramite incontri periodici, un percorso di confronto ed approfondimento su problematiche di tipo metodologico e su alcuni temi emergenti riguardo alla violenza e per ultimo, ma non meno importante, la promozione e la diffusione sui territori di riferimento per una maggiore sensibilizzazione sul tema della violenza di genere. Il progetto contiene al suo interno la realizzazione di un programma integrato tra i centri antiviolenza Sos Donna e Demetra riguardo all’attività H24, confermando l’accordo con le Forze dell’Ordine e il Pronto Soccorso e attivando delle formazioni alle operatrici di riferimento con supervisione di una psicoterapeuta di riferimento.

PROGETTO PHILIP MORRIS

Sportello di accompagnamento al lavoro

Il contributo per avviare questo progetto è di 18.000 euro, in partnership con Philip Morris. Le conseguenze della violenza sulle donne sono devastanti anche sotto il profilo lavorativo: si pensi alle assenze dopo episodi di forte violenza fisica, agli stati di ansia, di tensione e depressione che incidono sulle prestazioni lavorative, alle attive interferenze dell’uomo violento sul lavoro della donna che può determinare la perdita o il divieto di lavoro stesso.

Obiettivo del progetto è quello di potenziare il servizio di orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo delle donne oggetto di violenza che si rivolgono al Centro antiviolenza. In particolare si intende prevenire e contrastare gli effetti deleteri della violenza, attraverso percorsi integrati di inclusione sociale e lavorativa, aumentando qualitativamente e quantitativamente le opportunità di inserimento socio-lavorativo delle donne vittime di violenza, anche attraverso canali di collaborazione con gli enti, le istituzioni e le aziende dei vari territori.

Per il raggiungimento di questo obiettivo sono state progettate una serie di azioni, che risultano sequenziali dal punto di vista “logico”: a partire dalle attività di presa in carico e accoglienza le operatrici delle Associazioni che svolgono un lavoro essenziale di analisi, verifica e supporto all’inserimento lavorativo, si andranno a selezionare delle donne che presentano caratteristiche di maggiore fragilità e vulnerabilità sia sul versante della consapevolezza delle proprie capacità sia su quello della motivazione e si costruiranno dei gruppi che avranno accesso alle azioni formative e corsi di empowerment, a progetti di tirocinio e a percorsi finalizzati al conseguimento della patente di guida. Le attività previste da questo progetto sono molteplici: dai servizi di sportello lavoro (orientamento, consulenza e sostegno), ai corsi di formazione, i laboratori motivazionali, i tirocini di mediazione all’occupazione, il conseguimento della patente di guida, attività di baby-sitting e mediazione culturale. A sostegno di questa azione è stato stipulato, a novembre 2014, il Protocollo con Legacoop Romagna che ha, tra gli obiettivi, quello di farsi promotore all’interno delle cooperative associate, di percorsi di inserimento lavorativo che possano supportare la costruzione di una rete che agevoli la realizzazione di alcune delle azioni di sostegno relative al mercato del lavoro per le donne detenute o che hanno subito violenza.

10 donne maltrattate hanno trovato un impiego grazie allo sportello di accompagnamento finanziato da Philip Morris“: leggi l’articolo che presenta i risultati del progetto

PROGETTO POWER 

Percorsi di Orientamento ed empoWerment per le donnE dei centRiantiviolenza

Il progetto Power è finanziato dalla Regione Emilia-Romagna tramite il Bando rivolto alla promozione e al conseguimento delle pari opportunità e al contrasto delle discriminazioni ed alla violenza di genere e si svolge nell’annualità 2016 – 2017. Il progetto ha come capofila il Coordinamento dei Centri Antiviolenza dell’Emilia-Romagna e coinvolge undici dei quattordici centri che ne fanno parte, tra cui Sos Donna. POWER è finalizzato a garantire e potenziare un contesto di orientamento professionale attento alle richieste e alle necessità delle donne vittime di violenza ponendosi i seguenti obiettivi: promuovere e facilitare le occasioni di formazione, apprendimento e di inserimento lavorativo delle donne che hanno subito violenza fisica, sessuale, psicologica, costrizione economica; mantenere ed implementare sinergie e reti informali e formali con i servizi del territorio sul tema della violenza alle donne nell’ottica della domanda/offerta di lavoro. Il modo del lavoro è il contesto in cui le donne che sono uscite da un percorso di violenza possono trovare il loro luogo di riscatto, costruendo autonomia economica, professionale e rete sociale che permettano loro di non ritornare insieme a chi ha manifestato comportamenti violenti nei loro confronti. Costruire un’identità di donna-lavoratrice attraverso percorsi di orientamento e avvicinamento al lavoro significa anche contribuire a:  riaffacciarsi ad un mondo extra-domestico ed uscire dall’isolamento che la violenza ha creato; rafforzare e modificare aree identitarie intaccate e indebolite dalla violenza.

 

PROGETTO DPO

potenziamento di sostegno alla genitorialità,
alfabetizzazione informatica e linguistica,
babysitting e sostegno didattico per i minori,
servizio di emergenza su 24 ore
Beneficia di un contributo ministeriale di 180mila euro il progetto presentato da Sos Donna, in partnership con il Comune di Faenza, al Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ambito della prima fase di attuazione della strategia nazionale di prevenzione e contrasto alla violenza di genere ed allo stalking.

Al bando potevano concorrere, singolarmente o in forma associata, organizzazioni di volontariato,  cooperative sociali, associazioni di promozione sociale, onlus, istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza, Asp ed enti locali. Faenza ha scelto di creare un’Ats, ossia un’associazione temporanea di scopo tra il Centro antiviolenza ed il Comune, indicando come capofila proprio Sos Donna, per concorrere nell’ambito della Linea 1 per l’ampliamento dei servizi offerti sull’intero comprensorio (sei comuni, oltre 88mila abitanti). Nello specifico il progetto, al via da settembre 2012 e da realizzare nei successivi 24 mesi, si prefigge di incrementare le tipologie di servizi offerti, nello specifico attraverso l’attivazione o il potenziamento di  gruppi di sostegno alla genitorialità (sia per donne ospitate nelle case rifugio, sia per quelle che svolgono un percorso per uscire dal ciclo della violenza),  di consulenze psicologiche per le donne e i loro bambini, di corsi di alfabetizzazione informatica e/o linguistica, di servizi di babysitting e sostegno didattico per i minori in età scolare ospiti delle case rifugio o delle donne accolte ed infine di attivazione del servizio di emergenza su 24 ore in collaborazione con Forze dell’Ordine e Pronto Soccorso.

Il rafforzamento della protezione e salvaguardia delle vittime e dei loro figli minori vuole essere promossa attraverso interventi come l’incremento della sicurezza dei locali in cui vengono svolti i colloqui (porta blindata e videocitofono), l’attivazione di un servizio di sorveglianza nelle case rifugio, l’attivazione di corsi di autodifesa personale, con  formazione sulle norme comportamentali per la propria sicurezza (piano di sicurezza) e per la propria incolumità fisica (finalizzate alla prevenzione degli incidenti domestici) e l’attivazione di un archivio dati informatizzato e criptato.

Leggi la relazione 2013 dopo un anno di attività

Leggi la relazione finale

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GRUPPO AUTO – MUTUO AIUTO

Ama-Ti!” Imparare a prendersi cura di sé: è il nuovo progetto di Sos Donna per l’universo femminile, un gruppo di confronto libero e gratuito per tutte le donne che vogliono conoscersi meglio ed entrare in contatto con le proprie emozioni. Il gruppo si basa su confronto e condivisione di esperienze tra donne, per imparare a riconoscere e prestare attenzione ai propri bisogni, uscendo da una logica di dipendenza affettiva nei vari ambiti della vita.

Guidate dalla volontaria di Sos Donna Paola Tampieri, le donne di “Ama-ti!” si incontrano presso la sede dell’associazione in via Laderchi 3 a Faenza. Gli incontri si svolgevano ogni due settimane, nella serata di lunedì dalle 20.30 alle 22. (progetto attualmente sospeso)

PROGETTO “PRIMA LE DONNE E I BAMBINI”

differenze di genere,
rispetto, legalità, non violenza
Contrasto al degrado sociale e alla devianza giovanile

Prima le donne e i bambimi è un progetto promosso dal Comune di Faenza per intervenire con iniziative indirizzate al mondo della scuola per introdurre nei meccanismi di trasmissione culturale elementi legati alla differenze di genere, al rispetto, alla legalità e alla non violenza.

In particolare si intende rivolgere l’attenzione a tali tematiche legate alla sicurezza urbana e non, in considerazione della funzione prioritaria dei processi educativi, di istruzione e di formazione nella creazione della cultura di genere.
Gli ambienti scolastici si pongono come luoghi specificatamente deputati all’assunzione di modelli comportamentali culturalmente e socialmente connotati e sono gli scenari all’interno dei quali si formano gli individui che saranno gli artefici del nostro futuro.

 

Importante quindi la valorizzazione delle differenze di genere e di una cultura improntata al rispetto, alla non violenza ed alla legalità in una dimensione sempre più attenta alle necessità del territorio, dei giovani e della scuola in un’ottica di bene comune spendibile in favore dell’intera collettività.

 

Leggi la scheda del progetto con obiettivi e metodologie

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« USCITA DI SICUREZZA»

2010-2012

Con il progetto “Uscita di sicurezza” Sos Donna ha voluto dare risposta alla domanda di protezione, sostegno e supporto alle donne che hanno subito o subiscono violenza e ai loro bambini, per cercare una “via di fuga” da una situazione di violenza e fornire strumenti preventivi per riconoscere la violenza di genere e combatterla. Anche questo progetto è stato finanziato in parte dalla Regione Emilia-Romagna Servizio Politiche per la sicurezza e la Polizia locale nell’ambito del bando dei Contributi alla sicurezza urbana 2010.
Si è partiti da un’indagine su un campione di ragazze/i (14-18 anni) faentini sulla percezione del fenomeno della violenza intra ed extra domestica: il report è poi stato presentato su supporto digitale e cartaceo e diffuso tramite distribuzione, mailing, sito web e social network. Sempre gli studenti sono stati protagonisti degli interventi psico-educazionali nelle scuole superiori per fornire informazioni su come denunciare  molestie e maltrattamenti, nonché sulle strategie di difesa e di riconoscimento del fenomeno. Brainstorming ed interventi psico-educazionali agli studenti di terza media hanno infine gettato le basi sull’educazione alla differenza di genere come forma di prevenzione dei fenomeni di violenza.

Per coordinare al meglio i soggetti coinvolti nel delicato processo di accoglienza e tutela delle vittime è stato attivato un Tavolo di Coordinamento di Rete (composto dagli Assessori alle Pari Opportunità di Faenza e dei comuni del Comprensorio, dalla Consigliera di Parità della provincia di Ravenna e dall’Associazione Sos Donna) previsto dal Protocollo d’Intesa per la promozione di strategie condivise, mentre in sinergia con Pronto Soccorso e Forze dell’Ordine è stato curato il progetto di fattibilità  “Un posto sicuro”, per garantire tutela e riservatezza alle donne vittime di violenza ed ai loro bambini qualora, in orari serali e notturni, si rivolgano alle Forze dell’Ordine ed al Pronto Soccorso. Infine, sempre di concerto con la Polizia Municipale, è stato realizzato il depliant di indicazioni sul “Piano della sicurezza”, con numeri utili del comune e del comprensorio faentino, strategie e suggerimenti per la messa in sicurezza delle donne che subiscono violenza con i loro bambini

Relazione finale Uscita di sicurezza

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«STOP STALKING»

2010-2012

Il progetto “Stop Stalking”, finanziato in parte dalla Regione Emilia-Romagna Servizio Politiche per la sicurezza e la Polizia locale nell’ambito del bando dei Contributi alla sicurezza urbana 2009,  ha permesso di realizzare una serie di azioni in collaborazione con Polizia Municipale, circoscrizioni faentine e Comuni del comprensorio, per accrescere nella popolazione la consapevolezza di quanto sia diffuso il fenomeno della violenza di genere anche in questo territorio, per far conoscere la ancora “nuova” legge  sullo stalking e diffondere buone norme di comportamento per la tutela della propria sicurezza.

Dopo il lancio sui media locali, l’attività di informazione è proseguita con incontri pubblici ed un seminario a tema. Durante il convegno “Stop stalking!” dell’8 ottobre 2010 si è potuto focalizzare meglio il tema, affrontando il fenomeno dello stalking  sotto i diversi aspetti psichiatrico-forensi e medico-legali, dando voce anche all’esperienza di alcuni centri italiani che da anni si occupano del fenomeno. Più diretti alla popolazione sono invece stati gli incontri nelle sedi di quartiere su violenza domestica e stalking, dove si è posto l’accento anche sulle buone pratiche per la sicurezza personale, così come alla quattordicesima edizione del corso di autodifesa proposto dall’associazione, che nell’edizione 2011 ha offerto anche un momento di approfondimento ad hoc proprio sullo stalking.

Era invece dedicato agli studenti dell’istituto grafico-pubblicitario il bando di concorso per la realizzazione dei materiali illustrativi per la Campagna contro lo stalking, che ha poi portato alla relativa premiazione ed alla mostra degli elaborati prodotti nel mese di aprile 2011. Fondamentale infine la stretta collaborazione con la Polizia Municipale, con formazione di base ai nuovi agenti sui temi della violenza di genere e sulla violenza domestica e proseguimento nel percorso di condivisione di buone prassi operative, già avviato in un precedente progetto formativo destinato alle forze dell’ordine (Progetto FFOCAVD).

Relazione finale Stop Stalking