Sabato 13 settembre “Ferite a morte” a Faenza
Una pluralità di voci per dare voce a chi la voce non l’ha più: sono le vittime di femminicidio a parlare in “Ferite a morte”, il libro-spettacolo di Serena Dandini che racconta con amara ironia le storie delle donne uccise dai propri mariti, compagni, ex. Ora anche a Faenza, sabato 13 settembre alle 18 al Mic, Sos Donna e Compagnia delle feste danno vita al reading “Le loro voci” con i brani di “Ferite a morte”: cinque donne impegnate sul palco per raccontare undici storie di altre donne come loro, inascoltate e morte per mano di un uomo.
“Abbiamo scelto i brani – raccontano attrici e volontarie – che a nostro parere meglio raccontavano le situazioni potenzialmente “vicine” al nostro contesto, storie di donne simili alle tante che si rivolgono al nostro centro antiviolenza”. L’autrice stessa, Serena Dandini, racconta infatti di aver immaginato “un paradiso popolato da queste donne e dalla loro energia vitale: mogli, ex mogli, sorelle, figlie, fidanzate, ex fidanzate che non sono state ai patti, che sono uscite dal solco delle regole assegnate dalla società, e che hanno pagato con la vita questa disubbidienza”.
Le cinque “lettrici” impegnate nel reading saranno accompagnate da alcuni intermezzi musicali a cura del soprano Maria Claudia Bergantin e dei musicisti Barbara Mazzolani e Franco Ferlini. Al termine seguirà un piccolo buffet a cura delle volontarie di Sos Donna con degustazione di vini offerti dall’azienda agricola La Berta. “Diversamente da quanto si immagina – continuano – i brani non sono tristi o esasperati ma sottilmente ironici, a volte quasi surreali, evidenziando il disincanto postumo di donne che hanno trascorso gli ultimi anni della propria vita in situazione di evidente pericolo, colpevolmente ignorato da chi era loro accanto. La drammaticità dei racconti sta proprio nella loro ordinarietà, nel saper narrare storie “normali” dall’epilogo tragico pur senza averne i toni canonici”.
In tour da anni in tutto il mondo e portato in scena anche alla sede Onu di New York, “Ferite a morte” (www.feriteamorte.it) ha visto la partecipazione, sui diversi palchi dei cinque continenti, di migliaia di lettrici volontarie, da affermate attrici teatrali a donne di tutte le età estranee al mondo dello spettacolo, unite dal desiderio di dare voce a chi non può più parlare.