Concluso il progetto “PROTEZIONE COME PRIMO PASSO DI USCITA DALLA VIOLENZA”
Concluso il progetto “PROTEZIONE COME PRIMO PASSO DI USCITA DALLA VIOLENZA”
“PROTEZIONE COME PRIMO PASSO DI USCITA DALLA VIOLENZA”: SOS DONNA FAENZA PRESENTA I RISULTATI DEL PROGETTO OTTOPERMILLE DELLA CHIESA VALDESE. 10 DONNE ACCOLTE ATTRAVERSO IL SERVIZIO DI EMERGENZA H24 INSIEME A 9 FIGLI MINORI
Faenza, 28 DICEMBRE 2022 – L’Associazione SOS DONNA di Faenza, centro contro la violenza alle donne, nel 2022 ha potenziato il proprio Servizio di Emergenza H24 attraverso i fondi dell’Ottopermille della Chiesa Valdese con il Progetto “Protezione come primo passo di uscita dalla violenza”. La violenza di genere rappresenta una violazione fondamentale dei diritti umani che attraversa tutte le culture, i confini, le etnie, le classi sociali, i livelli di istruzione, di reddito, di età ed ha una matrice di carattere sociale: è una questione culturale radicata profondamente nella relazione tra donne e uomini, nelle famiglie, nei luoghi di lavoro e di studio, nella società tutta. L’Associazione SOS Donna da quasi 30 anni è attiva nel dare risposte di accoglienza, ascolto, informazione, supporto psicologico, sostegno economico, legale, attivazione dello Sportello Lavoro, prevenzione in un’ottica sinergica di lavoro in rete con tutti gli attori pubblici e privati del territorio coinvolti in diversa misura in azioni volte a favorire donne vittime di violenza ed eventuali figli/e minori. Nel territorio dell’Unione della Romagna Faentina, l’Associazione SOS Donna, dal 2013, ha attuato una sperimentazione mirata a rendere disponibile una linea telefonica 24 ore al giorno (Emergenza H24), consentendo ai soggetti (tutte le Forze dell’Ordine, Pronto Soccorso e Servizi Sociali del territorio) che incontrano le donne vittime di violenza in orari nei quali spesso i servizi sono chiusi, di mettersi in contatto con le operatrici del Centro antiviolenza dedicate, così che possano intervenire prontamente per dare un primo supporto alla donna vittima di violenza. Inoltre alle donne con figli che necessitano di protezione immediata viene data ospitalità in un alloggio di pronta emergenza, fruibile anche in orario notturno, in una prassi di messa in sicurezza, concordata con i servizi del territorio. Negli ultimi anni l’Associazione si è trovata a rivedere tali procedure di assistenza H24 in quanto il numero di richieste di primo soccorso sono quasi triplicate dal 2018 ad oggi, così come si sono allungati i periodi di permanenza delle donne nelle strutture dedicate all’emergenza, necessitando un impiego di risorse umane ed altri sostegni sempre maggiori ed indispensabili. Obiettivo generale del Progetto è stato proprio quello di implementare e consolidare progetti di ospitalità in emergenza a tutela delle donne vittime di violenza, insieme ai loro figli e figlie minori. Per la buona riuscita di tale progettualità, l’Associazione SOS Donna ODV ha allocato nuove risorse dedicate all’ospitalità in emergenza, per garantire un servizio attento e continuo a tutte le donne, che decidono di entrare in protezione, affinchè esse possano elaborare i vissuti di violenza con l’opportuno sostegno formato ed informato, nella certezza che vi sia anche un’attenzione ai minori, che nella maggior parte dei casi le accompagnano. Anche tutti i servizi accessori, quindi, sostegno economico, trasporti hanno avuto un consolidamento per rendere il Servizio una reale risposta efficace ai bisogni di donne che intraprendono il primo passo cruciale di uscita dalla violenza.
Nella totalità del progetto nel 2022 sono state accolte in ospitalità in emergenza 10 donne, 4 italiane e 6 straniere, insieme a 9 figli/e minori, che hanno deciso d’interrompere una relazione maltrattante ed intraprendere un percorso di uscita dalla violenza. Per tutti i nuclei accolti, attraverso la progettualità, si sono realizzati incontri di supporto con le donne per l’elaborazione delle violenze subite. Una volta inserite negli alloggi di emergenza le donne continuano ad essere seguite dalle operatrici di riferimento con colloqui a cadenza giornaliera per valutare insieme alla donna ed attraverso la somministrazione di opportuni strumenti (es. strumento SARA valutazione del rischio di recidiva nella violenza domestica) il livello di pericolosità della situazione che la donna ed i minori che spesso l’accompagnano stanno vivendo. I colloqui sono necessari anche al fine di fornire le corrette informazioni alla donna rispetto a temi quali ospitalità, supporto legale in caso di azione penale o civile contro chi ha agito violenze su di lei. Inoltre fine ultimo è sempre quello di aumentare l’autostima e rinforzarle nella loro autonomia. Parallelamente si è offerto supporto ai minori inseriti, accompagnandoli nella strutturazione e nell’ideazione di attività ludico-ricreative o affiancandoli quando necessario anche in momenti di studio in base alla loro età. Si sono infine attivati tutti i servizi necessari a garantire ai nuclei una quotidianità il più possibile serena, inclusi accompagnamenti presso altre Enti della rete di protezione per una migliore presa in carico del nucleo. Attraverso il Progetto si è rafforzato e sostenuto, inoltre, il lavoro tra tutti gli operatori ed operatrici della rete: durante gli incontri organizzati periodicamente durante il Progetto si sono rimodulate le procedure di raccordo tra il Centro Antiviolenza, i/le rappresentanti delle Forze dell’Ordine, del Pronto Soccorso e dei Servizi Sociali dell’Unione della Romagna Faentina intervenendo in sinergia sulle problematiche e sul consolidamento delle prassi di intervento in emergenza con donne che subiscono violenza e si è realizzato nuovo materiale informativo sul Servizio di Emergenza H24, distribuito presso tutti i luoghi nevralgici della rete, a cui afferiscono donne vittime di violenza in situazione di difficoltà.