27 novembre: SOLIDARIETA’ ALLA FAMIGLIA MATATIA, CONTRO OGNI NEGAZIONISMO

Faenza, 27 novembre 2019

SOLIDARIETA’ ALLA FAMIGLIA MATATIA, CONTRO OGNI NEGAZIONISMO

Anche per l’anno 2019 SOS Donna, centro antiviolenza di Faenza, ha ricordato la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre) con una serie di iniziative tra cui l’ormai tradizionale “cine-aperitivo” con ingresso a offerta libera in sostegno alle donne accolte dal centro, che si è svolto presso il Cinema Sarti in data 26 novembre.

 Alle ore 20.30 la sala si è affollata delle molte persone intervenute per il buffet offerto dalle volontarie dell’Associazione e per la proiezione del film “Nome di donna” che è seguita alle ore 21.00. Le volontarie dell’Associazione sono uscite molto soddisfatte dalla serata per la buona risposta da parte del pubblico intervenuto e per la grande sensibilità che la cittadinanza faentina da sempre mostra alla mission del centro antiviolenza. Per questo si è creato un grande sconcerto tra le associate di SOS Donna quando questa mattina abbiamo appreso dell’episodio accaduto a Roberto Matatia, noto scrittore faentino di origine ebraica, durante la serata e che lo stesso ha denunciato tramite il suo profilo Facebook. Il Sig. Matatia ha riferito infatti che mentre si trovava in sala insieme alla sua famiglia, in attesa dell’inizio della proiezione del film, è stato attirato da una conversazione che alcune persone stavano avendo proprio dietro di lui in cui definivano la Shoah “una memoria pilotata dagli ebrei”. Lo scrittore, molto attivo nell’opera di sensibilizzazione al dramma della Shoah, ha reagito a queste parole informando queste persone delle sue origini ebraiche e del fatto che la sua famiglia è stata massacrata ad Aushwitz e i suoi interlocutori, in tutta risposta, hanno affermato che ne erano al corrente e che “la Shoah è stata inventata dagli ebrei per dominare il mondo”. E’ significativo il fatto che simili affermazioni negazioniste nei confronti di un avvenimento storico come l’Olocausto siano state pronunciate poco prima dell’intervento dell’operatrice di SOS Donna, durante il quale è stata denunciata l’affermazione del Consigliere comunale di Casalecchio di Reno che in un post su Facebook in occasione del 25 novembre ha negato la portata del fenomeno della violenza maschile contro le donne in Italia richiamando la cosiddetta Sindrome di Alienazione Parentale (o PAS), disconosciuta dalla comunità scientifica internazionale.

L’Associazione SOS Donna, amareggiata dall’episodio, si dissocia da simili affermazioni avvenute durante una delle iniziative da noi organizzate e vuole esprimere tutta la propria solidarietà e il proprio sostegno alla famiglia Matatia. Gli eventi da noi organizzati sono aperti a tutte e tutti, sperando sempre nella grande partecipazione che abbiamo visto ieri sera e ci auspichiamo che simili episodi non si ripetano. Ci teniamo a precisare inoltre che la nostra Associazione non aderisce a nessun partito e a nessuna ideologia politica precisa in quanto la nostra missione è un’altra, ma ci preme sottolineare che il nostro centro antiviolenza si fonda sui valori di antirazzismo, antisessismo e antifascismo in quanto l’aiuto ed i servizi offerti sono rivolti a tutte le donne che subiscono violenza, indipendentemente dalla loro provenienza, cultura, religione, appartenenza politica o status sociale.

Sos Donna, associazione nata a Faenza l’8 marzo 1994, si occupa di fornire un servizio di prima accoglienza a donne che si trovano in uno stato di temporanea difficoltà, che hanno subito o subiscono violenza, gestendo dal 2000 anche il servizio comunale Fe.n.ice, centro di ascolto e prima accoglienza per le donne in stato di disagio e maltrattate. L’attività di assistenza e ascolto si coniuga a quella di sensibilizzazione e prevenzione tramite l’organizzazione di eventi culturali, pubblicazioni e corsi di formazione.

Le operatrici e volontarie dell’Associazione SOS Donna, centro antiviolenza di Faenza